Comunicato Stampa – Operatività Sindacale “maratona ad ostacoli”
LAVORO: Sindacato Unico dei Militari. Con il provvedimento adottato ieri dal Governo, hanno spostato ulteriormente il traguardo di questa maratona ad ostacoli.
Abbiamo letto, il comunicato stampa di Palazzo Ghigi, dove si evidenzia che “Il Consiglio dei Ministri, su proposta dei Ministri della difesa, Guido Crosetto e della pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha approvato un disegno di legge recante disposizioni in materia di associazioni professionali a carattere sindacale tra militari e di revisione dello strumento militare nazionale, nonché di termini legislativi. Per la difesa il testo consente al Governo di esercitare le deleghe legislative previste:
dall’articolo 9, comma 15 della legge n. 46 del 2022, in materia di definizione delle limitazioni all’esercizio delle libertà sindacali per il personale militare impiegato in attività operativa, addestrativa, formativa ed esercitativa, anche fuori del territorio nazionale, inquadrato in contingenti o a bordo di unità navali ovvero distaccato individualmente.
dall’articolo 9, comma 1, lettere b), d), e), f), g) e h) della legge n. 119 del 2022, in materia di revisione dello strumento militare nazionale, in scadenza il prossimo 28 agosto 2023.
Nel dettaglio, l’articolo 1 proroga da diciotto a trenta mesi il termine che delega il governo ad adottare un decreto legislativo per disciplinare particolari limitazioni all’esercizio dell’attività di carattere sindacale da parte del personale impiegato in attività operativa, addestrativa, formativa ed esercitativa, al fine di consentire l’esercizio e la tutela dei diritti sindacali del personale militare salvaguardando le preminenti esigenze di funzionalità, sicurezza e prontezza operativa correlate alle specifiche operazioni militari. In conseguenza di tale proroga la scadenza per esercitare la delega sarà il 27 novembre 2024.L’articolo 2 delega il Governo ad adottare, entro 24 mesi dall’entrata in vigore del provvedimento, uno o più decreti legislativi per la revisione dello strumento nazionale militare.”. Ci chiediamo, perché questo ulteriore ritardo? La spiegazione è nel fatto che il decreto legislativo di cui all’articolo 1, prevede che debbano essere sentite le associazioni sindacali “rappresentative” e come ha detto il Ministro, queste saranno stabilite al 31 dicembre 2023. Però su quest’ultimo aspetto, non possiamo sottacere la disparità di trattamento riservato alle varie sigle sindacali per la tempistica di approvazione dello statuto e relativa iscrizione all’albo, nonché dell’individuazione del Codice Meccanografico delle deleghe da parte del MEF. Per il nostro sindacato tale processo è durato più di 5 mesi, andando a inficiare sulla piena operatività e la possibilità di fare “proselitismo”. Poi non si comprende per quale motivo, con decretazione d’urgenza non si potesse disciplinare la possibilità di ascoltare le associazioni sindacali (anche non ancora pienamente rappresentative) anche per il provvedimento di revisione della legge Di Paola, che andrà a incidere sulle vite del nostro personale. Sulla diversità di trattamento tra Associazioni sindacali, abbiamo da tempo scritto al Ministro CROSETTO, per avere lumi sulla legittimità della doppia funzione svolta in seno alla rappresentanza.
Cogito ergo sum
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