Comunicato Stampa – Concorso in Magistratura il S.U.M. non è un Sindacato Giallo!
S.U.M. NON ACCETTIAMO CONSIGLI E RISPEDIAMO AL MITTENTE LE ACCUSE DI FALSA INFORMAZIONE IN MERITO ALLA VICENDA DELLE PROVE DEL CONCORSO IN MAGISTRATURA. QUANTO RIPORTATO NASCE DA SEGNALAZIONE DI ISCRITTI.
CONFERMIAMO CHE IL PERSONALE HA RICEVUTO IL SACCHETTO VIVERI PER I TRE GIORNI DEL SERVIZIO E QUINDI IL LORO UTILIZZO NON È STATO RESIDUALE COME SANCITO DAL CAPO DI SME.
Ci siamo svegliati, stamattina, con un sermoncino giaculatorio da parte di chi dall’alto della propria “linea coerente e collaborativa verso l’Istituzione di appartenenza” accusa il nostro sindacato di falsa informazione.
Non pensavamo che di fronte alla segnalazione pervenutaci del mancato uso residuale di sacchetti viveri per un servizio durato tre giorni, potesse causare la levata di scudi di così solerti fidi scudieri.
Cosa dire, noi abbiamo alla nostra Amministrazione chiesto di migliorare il vitto giornaliero dei nostri colleghi impiegati in onerosa e delicata attività di servizio, valutando che tre giorni di alimentazione con il sacchetto viveri possa essere dannoso per la salute dei diretti interessati. Inoltre, come peraltro evidenziato dallo stesso comunicato giaculatorio odierno, la scelta di una sistemazione alloggiativa distante dalla sede del servizio, ha indubbiamente gravato sul recupero psicofisico dei nostri colleghi.
Ai nostri iscritti, e a chi si avvicina al mondo sindacale militare, diciamo che quando riceverete il sacchetto viveri per alimentarvi (il cui uso ricordiamo deve essere residuale), ricordatevi di chi invece difende per una coerente e collaborativa azione nei confronti dell’Istituzione (come se gli altri non lo facessero).
Noi del S.U.M. continueremo a difendere il diritto dei colleghi ad avere un trattamento dignitoso e adeguato al nostro status. Ergo MAI PIÙ SACCHETTI VIVERI. Come peraltro era stato anche confermato nel 2019 dal COMFOP SUD.
Quindi non ci stancheremo di essere incisivi nella nostra azione di stimolo della nostra Amministrazione, nel pieno rispetto delle leggi.
P.S. a conforto di chi legge, riportiamo la definizione della Treccani “ Si dicono sindacati di comodo (o sindacati gialli nel linguaggio comune) le associazioni sindacali costituite e sostenute dai datori di lavoro e dalle loro associazioni. L’esistenza di tali organizzazioni è vietata dalla legge in quanto comprime la libertà sindacale e ne limita gli spazi per un’attività e un’organizzazione effettivamente genuina. I modi in cui i datori di lavoro sostengono i sindacati di comodo sono molteplici e difficilmente tipizzabili”. IL S.U.M. NON È UN SINDACATO GIALLO!
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